La pruina: cos’è e a cosa serve?
La pruina: cos’è e a cosa serve?

La pruina: cos’è e a cosa serve?

La pruina è una sostanza cerosa, sottile e leggera che, in natura, ricopre le superfici di foglie, fiori, frutta e altri. Si presenta come un sottile strato di cristalli di ghiaccio o di condensa in grado di riflettere la luce solare.

La pruina ha diverse funzioni importanti in natura. Prima di tutto, può aiutare gli organismi viventi a mantenere la loro temperatura corporea costante, in quanto può riflettere la luce solare e ridurre il calore assorbito dal sole. Inoltre, può agire da barriera contro i danni causati da parassiti, insetti e altri predatori, costituendo anche uno strato protettivo naturale contro la pioggia e l’umidità.

Infine, la pruina è importante per le piante in quanto può aumentare la loro resistenza alle malattie fungine e all’essiccazione. La pruina fornisce anche un maggiore isolamento termico, proteggendo così le foglie dai danni causati dal gelo.

L’influenza della pruina sul vino

La pruina è un fenomeno naturale che si verifica anche durante la maturazione delle uve da vino. Nel caso dell’uva, la sottile pellicola di ghiaccio appare sugli acini causata dall’evaporazione dell’umidità presente sulla superficie delle bacche. Questo processo può influire in modo significativo sulla qualità del vino prodotto.

Una volta che la pruina è presente sugli acini, la loro consistenza diventa più morbida e la concentrazione di zuccheri aumenta, mentre acidità e tannini si riducono. Ciò comporta un aumento della gradazione alcolica del vino che si produrrà, e ne migliora il profilo organolettico complessivo. La presenza della pruina consente inoltre di controllare l’attacco di muffe e malattie fungine, assicurando una resa ottimale delle uve e un ottimo vino.

Inoltre, l’apparizione della pruina può essere utilizzata come indicatore dello stato di maturazione delle uve da vino. Questo perché la presenza della pruina è strettamente legata all’andamento climatico e quindi può fornire informazioni importanti sull’esatta epoca in cui le uve devono essere raccolte per produrre vino di alta qualità.

La pruina è anche associata alla qualità dell’uva: se troppo abbondante può causare una precoce maturazione delle bacche con conseguente perdita di acidità. Se invece la quantità di pruina è adeguata, la maturazione sarà più lenta e uniforme, regalando all’uva un aroma e un sapore più ricchi e complessi.

Appare naturale quindi come la pruina ricopra un ruolo importante nella produzione di vini pregiati. La sua influenza sul gusto finale e sulla qualità complessiva dei prodotti è indiscutibile: grazie alla presenza della pruina, infatti, il vino risulta più ricco ed equilibrato nel gusto, con un retrogusto piacevole e un corredo aromatico complesso e persistente.

La pruina nel Nebbiolo Chiavennasca

La pruina del Nebbiolo Chiavennasca è una caratteristica peculiare di questo vitigno unico. Nel caso di queste uve, infatti, le piccole particelle di ghiaccio che si formano sulla buccia dell’uva quando viene colpita da temperature fredde durante la notte diventano visibili al mattino, quando le temperature sono più basse, e formano un sottile velo bianco sui grappoli d’uva, che regalano al vitigno un aspetto magico ed affascinante.

Come abbiamo già detto, la pruina ha anche un impatto diretto sulla qualità del vino prodotto: la presenza di queste particelle ghiacciate contribuisce alla concentrazione degli aromi e alla persistenza del sapore finale. Nel caso dl Nebbiolo Chiavennasca, la pruina aiuta a conservare l’acidità naturale dell’uva, che conferisce ai vini della Valtellina a base Chiavennasca l’aroma fresco ed elegante e il sorso pieno e strutturato che li contraddistinguono. E li rendono unici.

Pruina e origine del nome Nebbiolo

La parola proviene dal latino “pruina“, che significa brina o rugiada mattutina. La pruina dà all’uva un colore caratteristico che ne contraddistingue le varietà, in particolare il Nebbiolo. Da questa caratteristica si pensa che possa derivare il nome del nebbiolo, dato che la patina dell’acino sembra, appunto, la nebbia leggera visibile al mattino, che caratterizza il vitigno e lo rende a modo suo unico.

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