

Nebbiolo: un grande vitigno italiano
- 10/01/2019
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- Chicco
- Vini Cultura
Sei alla ricerca d’informazioni sul Nebbiolo? Bene, sei decisamente capitato sulla pagina giusta. Scopri subito tutto quello che c’è da sapere su uno dei vitigni più nobili e preziosi della nostra amata penisola.
Iniziamo subito nel dire che, secondo alcuni, il suo nome potrebbe derivare da “nebbia” perché i suoi acini danno quasi l’impressione di essere annebbiati e ricoperti dalla pruina (una polverina bianca che si forma naturalmente sugli acini); secondo altri, invece, è dovuto alla maturazione tardiva delle uve che spinge la vendemmia al sorgere delle prime nebbie autunnali.
Questi sono gli argomenti che troverai in questa guida:
- Informazioni generali
- Vino a bacca scura autoctono del Piemonte
- Valtellina: il Nebbiolo delle Alpi
- Picotendro, così è chiamato il nobile vitigno in Valle d’Aosta
- Conclusione
Non temere il testo è scorrevole e hai bisogno solo di qualche minuto per completare la lettura.
La vita è troppo breve per bere vini mediocri.
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Il Nebbiolo è riuscito a sopportare bene il passare dei secoli, per giungere sorprendentemente integro fino ai giorni nostri. E’ un vitigno strettamente legato al suo territorio tanto da prosperare con grande successo nell’immaginario triangolo che comprende il Piemonte, la Lombardia (con lo Sforzato di Valtellina) e la Valle d’Aosta.
La Regina delle uve scure ha bisogno di accurate attenzioni e tal volta possono essere molto laboriose. Questo ha determinato periodi di alti e bassi anche se, a dirla tutta, la sua coltivazione non è mai stata abbandonata dai viticoltori che hanno sempre avuto la consapevolezza dell’altissimo pregio dei vini che avrebbero potuto ottenere.
A seconda della zona di coltivazione, il Nebbiolo, viene chiamato in modi differenti. Adiamo a vedere qui di seguito le diverse anime di questo magnifico vitigno.

La grande tipicità di questo vino ha creato nel tempo un legame indissolubile con il territorio permettendogli di ottenere, nel lontano 1970, la mezione D.O.C. (Denominazione di origine Controllata). Le sue origini sono quasi sicuramente riconducibili all’area attualmente più coltivata, ovvero nella zona di Alba e delle Langhe in provincia di Cuneo.
Storicamente nell’albese, nota zona vitivinicola piemontese, si trovano ben quattro diverse varietà di Nebbiolo:
- Il Michet (così denominato per la forma compatta del suo grappolo che ricorda la pagnotta di Langa);
- Il Lampia, dal grappolo più grosso e abbastanza allungato, ma con qualità enologiche equilibrate e costanti;
- Il Rosè, oggi però quasi del tutto abbandonato per la sua scarsa resa enologica;
- Il Bolla, dal nome del selezionatore di santa Maria di La Morra.
Qui questo vitigno viene coltivato nelle colline con esposizione a sud-ovest ed è caratterizzato da maturazione lenta e una grande vigoria. La vendemmia solitamente viene fatta verso la metà di ottobre, e viene svolta interamente a mano per preservare l’integrità degli acini e perché il terreno ripido non permette l’utilizzo di macchinari agricoli.
Vinificato in purezza, questa vite origina alcuni tra i più rinomati vini del mondo, con denominazione DOCG, come il Barolo e il Barbaresco. Inoltre questo territorio è così importante da dare i natali ad altre due importantissime denominazioni: il Nebbiolo d’Alba DOC e quello delle Langhe DOC.
Se trovi interessante questo articolo ti consiglio di dare un’occhiata a Vini Lombardia e Cosa sono i solfiti

In Lombardia nel terre montane della Valtellina il Nebbiolo è chiamato Chiavennasca e da origine a prestigiosi vini come:
- Lo Sforzato di Valtellina DOCG (chiamato anche Sfursat), vino prodotto con i migliori grappoli raccolti e poi fatti appassire per tre mesi sui dei graticci/fruttai, a cui segue una lunga vinificazione per estrarre tutto il possibile dalle bucce delle uve (con almeno 12 mesi di affinamento in botte).
- Il Valtellina Superiore DOCG, con le sue relative sottozone: Inferno, Sassella, Grumello, Valgella e Maroggia.
- Il Rosso di Valtellina DOC, che è la denominazione che identifica la produzione DOC del medio versante retico valtellinese, in zone alterne di 130 ettari. Viene prodotto nelle zone con i terreni più profondi e in località situate ad altitudini più elevate, fino ai 700 m sul livello del mare.
Questo vitigno si contraddistingue per la completezza di tutte le sue caratteristiche: un buon equilibrio tra colore, corpo, acidità, aromi persistenti e robustezza alcolica. Di tardiva maturazione, il Chiavennasca, viene considerato un vitigno autoctono della Valtellina.

In Valle d’Aosta il Nebbiolo viene chiamato Picotendro o Picoutener ed è ampiamente diffuso nella parte più bassa della regione, dove costituisce la base per la produzione di ottimi DOC come:
- L’Arnad-Montjovet, questo vino dal sapore asciutto è caratterizzato da sensazioni di cuoio e di spezie che ricorda alcuni prestigiosi vini piemontesi.
- Il Donnas, vino prezioso e afrodisiaco che viene simpaticamente identificato come il fratellino montano del Barolo.
Stabile per aromi e colore, per definizione, il vino Nebbiolo è adatto ad un lungo periodo di invecchiamento. A maturazione conclusa si presenta con un profumo caratterizzato da note fruttate e di fiori secchi. Il tannino al gusto è moderato.
Ora che hai terminato di leggere questa guida dovresti aver imparato qualcosa in più sul Nebbiolo e sulle zone in cui viene coltivato. Per ringraziarti del tuo tempo ti voglio premiare dandoti la possibilità di scaricare gratuitamente la guida completa sui vini della Valtellita. Questo contenuto di valore lo potrai conservare in PDF sul tuo pc oppure stamparlo liberamente quando ne avrai la necessità.
Se sei rimasto particolarmente interessato a questo argomento e vuoi fare un ulteriore approfondimento mi sento di consigliarti i due link riportati qui in basso. Qui potrai sicuramente trovare altre risorse utili sul tema affrontato in questo articolo.
- Nebbiolo Piemonte – Qui trovi informazioni riportate dal consorzio di promozione piemontese a cui aderiscono circa 200 aziende produttrici di vini a denominazione d’origine.
- Wikipedia – Su questo celebre portale non sempre le informazioni redatte dagli utenti sono del tutto precise, in questo caso direi che trovate dei buonissimi contenuti.
Chicco
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